19 novembre 2009

Lone Wolf Harp Delay


Segnalo a tutti gli appassionati dell'armonica amplificata che i famosi effetti a pedale della Lone Wolf sono finalmente disponibili in Italia.
Harp Elite ha infatti iniziato una collaborazione con la ditta americana che produce questi fantastici pedali specifici per armonica, per rivendere i suoi prodotti in Europa.
In particolare, il pedale che ha ottenuto i maggiori consensi è sicuramente l'Harp Delay
Per tutti quelli che si accingono a comprarlo, o che l'hanno già comprato e vogliono qualche dritta su come usarlo, propongo la lettura della seguente recensione scritta da Andrea Scagliarini, armonicista di spicco del panorama Blues italiano:

Negli anni, per abitudine o pigrizia mentale, ho sempre privilegiato il suono del microfono diretto nell’amplificatore evitando il ricorso ad effetti particolari. Tuttavia, ho acquistato su Harp Elite un The Lone Wolf Harp Delay Pedal da usare sul mio Fender Bassman ‘59 Reissue dovendo suonare in formazioni diverse non sempre nell’ambito del Chicago Blues.

Il pedale, alimentato sia a batteria 9V che con il trasformatore, non compreso nel prezzo, possiede un interruttore centrale e tre potenziometri Delay, Blend e Repeats. E’ poco ingombrante, ma robusto. Purtroppo, al contrario dei pedali Boss, non vi è un accesso diretto alla batteria. Occorre munirsi di cacciavite a croce. Il mio consiglio è quello di togliere sempre la batteria da 9V nel caso in cui non si adoperi il pedale per diversi giorni.

Confesso che il primo impatto con l’Harp Delay è stato davvero frustrante. Non sapevo veramente come regolarlo. Notavo subito che occorreva modificare il mio personale settaggio dell’ampli. Per fortuna, sul sito Lone Wolf http://www.lwharpamps.com/delay.html esiste un video di Ryan Hartt che dà le necessarie istruzioni. In esso, vengono fornite tre regolazioni di base che cerco di riportare qui sotto:

Delay ore 4, Blend ore 2, Repeats ore 8 (Shuffle with Slap)
Delay ore10, Blend ore 5, Repeats ore 3 (Funky /tipo Chorus)
Delay ore 2, Blend ore 3, Repeats ore 5 (Slow Blues)

Con queste tre regolazioni di base ho cominciato a ottenere suoni a cui non ero più abituato. Belli, ma diversi. Le prime volte, mi sembrava di suonare con un SM58 Shure e di avere dei suoni molto simili ai dischi Vanguard anni ’60 (James Cotton, Charlie Musselwhite ma soprattutto Junior Wells).
Usare un delay vuole dire talvolta ottenere anche suoni più definiti, magari ottimi per la cromatica, ma meno congeniali per altre tipologie di brani. Ovviamente, di fronte ad un repertorio molto vario per generi e stili occorre variare di volta in volta la ripetizione del potenziometro centrale Repeats. Tuttavia, se ci si accontenta, si può ottenere una regolazione di base valida per tutta la durata del concerto. Il bello sta proprio nella capacità e nell’ intuizione di saper creare i suoni più adatti al tipo di brano, alle caratteristiche del locale o al contesto musicale.

I risultati migliori li ho ottenuti con un Green Bullet CR element. Le armoniche accordate più alte tipo in F, E o le Cromatiche, che spesso vengono penalizzate nel Bassman per maggiore carenza di frequenze acute, escono invece fortemente potenziate acquistando maggiore colore e sustain.
Ripeto, non sentitevi frustrati se al primo impatto il delay non fa i miracoli, occorre pazienza e voglia di sperimentare. In fondo, è un effetto che richiede la regolazione manuale. In automatico non funziona. Segnatevi le regolazioni migliori partendo da quelle di base fornite dal video e vedrete che, poco alla volta, si materializzerà nelle vostre orecchie un nuovo universo sonoro.
Voto 9/10

Andrea Scagliarini (Torino)

harmonica.king@tele2.it
www.myspace.com/roostercrowforday

02 novembre 2009

Altoparlanti Weber

Sono felice di segnalarvi finalmente la possibilità di acquistare i prestigiosi altoparlanti Weber qui in Italia.
Il negozio online Harp Elite è infatti appena diventato rivenditore ufficiale di questa marca.
La Weber è una ditta americana nata una quindicina di anni fa con lo scopo di riprodurre i gloriosi altoparlanti utilizzati negli amplificatori degli anni '50 e '60.
Negli ultimi anni la Weber ha assunto una posizione di rilievo nel mondo dell'amplificazione 'vintage style', tanto è vero che non solo le più grandi case produttrici di Boutique amps hanno cominciato ad usare i suoi altoparlanti, ma perfino la Fender li ha usati per alcuni amplificatori della serie Custom come il '57 Champ e il '57 Twin.
Accanto ai modelli costruiti a mano, uno per volta, della serie Vintage e della serie British, c'è anche la serie Signature con un rapporto prezzo-qualità imbattibile.
Basta infatti fare una ricerca su internet, nei tantissimi forum dedicati alla chitarra e agli amplificatori, per trovare migliaia di acquirenti super soddisfatti: chi racconta di aver messo i Weber Signature nel suo Fender Blues Junior o nel Bassman reissue, chi racconta di averli messi in un vecchio ampli vintage, ma tutti concordano sull'ottimo risultato finale e sul fatto che nessun altro altoparlante provato abbia dato gli stessi risultati.
In passato mi è capitato di comprarne qualcuno per uso personale direttamente presso la Weber e ho dovuto aspettare davvero tante settimane; per non parlare della grossa spesa che ho dovuto affrontare per pagare spese di spedizioni e oneri doganali.
Penso quindi che aver un negozio italiano che tratti questo marchio sia di fondamentale importanza, per un servizio veloce e per ogni tipo di assistenza.