02 novembre 2006

IL SUONO DEI MAESTRI DEL CHICAGO STYLE

Il Chicago blues style è quel tipo di Blues che nacque nei primi anni 50' quando alcuni bluesmen come Muddy Waters lasciarono le rive del Mississippi per trasferirsi a Chicago. I locali di Chicago dove si suonava erano molto più grandi e rumorosi di quelli del delta: nacque quindi l’esigenza di amplificare i vari strumenti: ciò determino un sound potente e graffiante, molto differente da quello originario; ad esempio l’armonica non ero più lo strumento dal dolce lamento di sottofondo, ma uno strumento che gemeva e ululava.
I primi armoncisti a cimentarsi nel Chicago blues furono: Little Walter, Walter Horton e Sonny Boy Williamson II. La maggior parte degli armonicisti blues di oggi amano il loro suono e cercano di imitarlo. Come mi accingo a spiegare, questo è un obbiettivo impossibile se non si usano gli amplificatori e i microfoni giusti. Sicuramente il suono dipende principalmente dalle capacità dell'armonicista: diciamo per il 70%. Riguardo al tipo di armonica usata penso non influisca quasi per nulla: se per esempio Little Walter avesse usato nelle sue registrazioni una moderna armonica customizzata invece che una comunissima Marine Band non credo che ci sarebbe stata una differenza significativa; diciamo quindi che il tipo di armonica usata può influenzare il suono di uno 0,1%. Risulta evidente che il restante 29,9% dipende quindi dalla combinazione microfono-amplificatore utilizzata: se per esempio Little Walter avesse usato un moderno amplificatore a valvole, o peggio a transistor, sebbene sarebbe stato comunque piacevole ascoltarlo per le sue grandi capacità, la differenza si sarebbe sentita.
E' quindi chiaro che chi si vuole avvicinare al suono dei maestri del Chicago style deve utilizzare un'attrezzatura uguale o simile alla loro. Ma quali erano gli amplificatori e i microfoni che utilizzavano? I mezzi che abbiamo per rispondere a questa domanda sono i seguenti: foto e filmati d’epoca che ritraggano gli armonicisti mentre suonavano; qualche rara intervista; lo studio e la ricerca di microfoni e amplificatori che si usavano negli anni 50’. Riguardo all’ultimo punto sicuramente si può escludere che esistessero amplificatori e microfoni appositamente studiati per l’armonica, per il fatto che non ne è rimasto traccia e per altre motivazioni che spiegherò adesso. Quando i primi armonicisti provarono ad amplificare l’armonica per la prima volta, non avendo nessun riferimento o musicista da imitare, sicuramente adoperarono gli strumenti che in quel periodo erano a disposizione. Per quanto riguarda l’amplificazione potevano scegliere tra gli amplificatori per chitarra o basso oppure l’impianto voce. Gli impianti voce negli anni 50’ non erano altro che testate valvolari collegate ad un paio di casse: venivano anche detti PA System (Portable Amplifier System) o suitcase amp poiché erano tali che la testata trovava alloggio all’interno delle due casse che, non avendo il pannello posteriore, si agganciavano tra loro sul lato posteriore creando una specie di valigia comoda da trasportare. Questi impianti voce erano quindi quasi identici agli amplificatori per chitarra usati in quel periodo con l’unica differenza consistente nell’avere lo stadio di preamplificazione con guadagno più basso, cosa che li rendeva più adatti a collegarci un microfono riducendo la possibilità di innescare il feedback. Per quanto riguarda i microfoni la cosa che venne più naturale inizialmente fu quella di utilizzare lo stesso microfono che veniva usato per cantare. Ben presto vennerò però anche utilizzati i cosiddetti microfoni di tipo “bullet” ovvero a forma di fanale, probabilmente perché risultavano molto comodi da maneggiare; entrambi i due tipi di microfoni avevano la particolarità di essere ad alta impedenza, cosa che favoriva la saturazione delle valvole e quindi un suono caldo, corposo e graffiante. Ma fu con i microfoni di tipo bullet, in partolare lo shure green bullet e l’astatic jt-30, che nacque il suono tipico dell’armonica Chicago style; tali microfoni, sebbene di qualità inferiore, si distinguevano per avere una timbrica particolare che permetteva di ottenere un suono ancora più distorto e graffiante.
Non c’è quindi alcun segreto che permetteva ai maestri dell’armonica di ottenere quel determinato suono: loro non facevano altro che usare i microfoni e gli amplificatori che si usavano in quel periodo. Se oggi è difficile riprodurre il loro suono è proprio perché i moderni amplificatori e microfoni sono molto diversi da quelli degli anni 50’, sia perché hanno caratteristiche diverse e sia perché sono cambiati i metodi di fabbricazione e i materiali usati.
Al link http://www.littlewalter.net/LWequipment.html potete vedere delle immagini di Little Walter ed è anche riportata una sua intervista. In sintesi dall’intervista si deduce che Little Walter usava utilizzare quello che gli capitava sotto mano come amplificatore e non era legato a nessun modello in particolare. In particolare, come testimoniano anche le foto, usava principalmente collegarsi alle PA (Masco, Newcomb, Stromberg-Carlson, ecc.). Nell’intervista egli descrive anche un particolare amplificatore con 8 coni da 8” pollici, anche se si confonde sulla marca pensando che fosse un National (che conferma il fatto che non fosse molto esperto in materia); in realtà si tratta del Danelectro Commando di cui potete vedere la foto sul sito http://www.harmonicamasterclass.com/vintage_amps.htm .
Come ho già detto, sia che gli armonicisti suonassero nella PA o che suonassero con un amplificatore per chitarra il suono era comunque molto simile, proprio perché si trattava sempre di amplificatori valvolari con circuiti molto simili tra loro. L’unica differenza stava nel guadagno dello stadio di preamplificazione; la maggior parte degli amplificatori del tempo, come ho potuto constatare provandoli di persona, avevano comunque circuiti tali da non dare problemi di feedback o, comunque, permettevano di ottenere un volume e una saturazione sufficiente prima di innescare il feedback.
Dopo questa introduzione al mondo degli amplificatori e microfoni vintage per armonica aggiungerò nei prossimi giorni articoli più dettagliati per descrivere le marche di amplificatori più utilizzate negli anni 50/60, mostrando le caratteristiche dei principali modelli. Vedremo pure quali sono le caratteristiche dei principali microfoni utilizzati per l’armonica e con quali tipi di amplificatori si abbinano meglio. Intanto sarei molto felice di ricevere qualche vostro commento. Potete anche contattarmi per maggiori informazioni al mio indirizzo francesco.palombino@virgilio.it .

5 commenti:

Wing Chun Kuen ha detto...

Ciao, spero che il tuo sito possa avere successo! Perché sei una persona onesta e competente!

Anonimo ha detto...

Bel sito!!!! presto ti contatterò per prendermi qualcosa. Ci voleva qualcosa di dedicato al vintage!

Anonimo ha detto...

Bel lavoro, senza dubbio, fatto con passione, competenza e senza noiosi 'estremismi'.
Vai avanti così!

paolo ganz

Anonimo ha detto...

Frank,
questo blog ci voleva!
Ora bisogna impegnarsi a diffonderlo tra gli armonicisti...

Anonimo ha detto...

Il sito è molto ben fatto ed utilissimo. Colma una lacuna che esisteva da troppo tempo. Francesco è una persona particolarmente competente, molto disponibile e soprattutto giusto nello stabilire i prezzi.
"Very cool site!", come direbbero gli americani.